Sbaglierò, ma continuo a lavorare con carta, penna, dizionari, mappe e un sacco di altra roba antiquata e a diffidare delle liste di nomi generate con l’aiuto del computer….
Si conclude così un articolo di Annamaria Testa dedicato al naming, ed inizia, sempre con queste parole, un articolo di Luisa Carrada che parla dell’importanza dello scrivere a mano.
Che poi, se do un’occhiata alla mia scrivania, non trovo nulla di esageratamente tecnologico, se non un’artiglieria fatta di penne, matite, gomme, post it e Moleskine. La mia scrivania è lunga un metro e mezzo ed è rivestita con un mucchio di attrezzi da lavoro che richiedono un certo gesto – un gesto – che ha un ché di meraviglioso. Continua a leggere