Ho appena letto l’interessante articolo “Londra da scoprire: Museum of Brands, Packaging & Advertising su Ninja Marketing”. Questo breve articolo mi ha ricordato un curioso aneddoto del mio ultimo viaggio nella capitale inglese.
A Londra ci sono andato tre volte e penso che ci tornerò presto. È una città in cui riesco sempre a fare il pieno di idee e quando mi trovo lì le mie Moleskine si riempiono di appunti, disegni e indirizzi.
Cerco sempre di visitare luoghi che non ho visto nei soggiorni precedenti, tra questi c’è anche il Museum of Brands, Packaging & Advertising di cui parla appunto l’articolo dei ninja. Ecco, avevo un’aspettativa altissima, sapevo cosa mi aspettava, avevo studiato le immagini presenti in rete e gli appunti di viaggio di tanti colleghi che mi hanno detto, tutti, “devi assolutamente andarci”. Questo per rendere l’idea di quanto fossi emozionato alla sola idea di mettere piede in un museo di cimeli riguardanti il mio mestiere.
Quella mattina mi sono alzato di buon ora, avevo già pronto il complesso piano per raggiungere il luogo (complesso perché in quei giorni alcune linee della metropolitana ero chiuse per lavori). Avevo anche cercato gli orari di apertura nella pagina Facebook e contavo di presentarmi all’ingresso poco prima dell’apertura, pronto ad evitare un’eventuale fila (che poi, mi hanno detto che la fila non c’è mai ma io sono un tipo paranoico e prudente).
Con qualche buffa combinazione di autobus sono riuscito a scendere a poche centinaia di metri dal luogo e con passo spedito l’ho raggiunto in pochi minuti. Da lontano ho intravisto l’insegna e ho subito notato una certa desolazione all’ingresso, cosa che negava una qualunque forma di fila per entrare. Non ho pensato nemmeno per un minuto che potesse essere chiuso. Nemmeno per un minuto. Solo quando sono arrivato all’entrata ho notato le luci spente e il cartello, piccolissimo, con scritto
closed on monday.
Ho così ricontrollato la pagina Facebook, dove non appariva da nessuna parte un ipotetico giorno di chiusura. Così ho provato a navigare il sito web e solo lì ho letto che il museo è chiuso proprio il lunedì.
Coglione io a non aver controllato prima il sito web o negligenti loro a non aver aggiornato la pagina Facebook?
Il sito web non è l’unico canale di comunicazione
Il giorno di chiusura è un’informazione fondamentale da fornire al pubblico, e questo vale per qualunque tipologia di attività: dal piccolo bar di paese al celebre museo londinese.
Sui social, belle immagini e belle parole servono a poco se le informazioni basilari dell’attività non vengono compilate.
Quindi, prima di pianificare un piano editoriale, prima di iniziare un percorso pubblicitario o di comunicazione, beh, ecco, sulla vostra bellissima paginina social, segnalate quando siete chiusi, così non distruggerete le aspettative del vostro pubblico. Ma soprattutto, fatelo su ogni canale web, non solo sul sito, perché il sito non è più il canale più ricercato dagli utenti.
Come si è conclusa questa storia?
Tornato in Italia, ho subito pensato di inviare un messaggio alla pagina del museo per segnalare di aggiungere l’informazione. Mi ero preparato un messaggio gentile e amichevole, ma quando sono andato sulla loro pagina ho trovato le informazioni aggiornate con la scritta “chiuso il lunedì”. Qui mi è sorto un nuovo dubbio: coglione io a non essermene accorto pochi giorni prima o bravi loro ad avere aggiunto l’informazione?
Non vorrei lodarmi eccessivamente, ma sono abbastanza sicuro che prima non ci fosse, perché nel mio diario di viaggio mi ero segnato i luoghi da visitare in base ai loro giorni di chiusura e alla loro posizione geografica.
Il messaggio carino e amichevole si è trasformato in un “perché cazzo non lo avete fatto prima?”. In tutto questo c’è però un lato positivo: ho un nuovo pretesto per tornare a Londra.