Sono nato a Cattolica e lì ho vissuto per 30 anni. Abbastanza vicino al mare da poterlo raggiungere in 5 minuti di bicicletta. Ora abito a Riccione, ancora più vicino al mare, lo raggiungo in 5 minuti a piedi. Inevitabilmente, le strade della comunicazione turistica e del mio mestiere si sono incrociate più volte, nonostante io abbia sempre preferito altri settori.

È giunto il momento di smascherare i finti guru, i finti specialist, i miracle maker e tutta quella cricca lì. Ad un certo punto, basta.
Basta.

I titoli che si auto etichettano svelano già molto: auto definirsi guru è un po’ come dire “ciao io sono intelligente”. Insomma, l’autocompiacimento spesso svela il mal funzionamento di qualche rotella. Ma non è mica tutto qui.

Ci sono diversi metodi per trovare il giusto brand name, sia che si tratti del nome di un’azienda che di un prodotto, o di un evento, un servizio. In questo articolo descrivo quelli che più mi piacciono; tre, per la precisione. Negli anni ho collaborato con colleghi che hanno metodi tutti loro, anche assurdi a volte, ma l’importante è che funzioni, si dice.

Non fa colpo come il grassetto. Non salta subito all’occhio. Nelle riunioni di progetto mai qualcuno che lo menzioni. Eppure l’italic, o corsivo, o aldino, ha un potere magico.
Certo, è timido, talvolta pure romantico, e al contrario del fratellone estroverso, il bold (o grassetto), risulta più tenero e quieto. Sarà per via della sua inclinazione verso destra, che pare quasi un inchino, o un invito, ma con la giusta font è capace di prendere il volo, per davvero.

Sto leggendo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo di Galileo Galilei. Una lettura piuttosto complessa che ho rimandato per troppo tempo. Mi ha sempre intimorito l’idea di leggere un trattato scritto in un linguaggio antico, ma a pensarci bene rimane comunque più semplice di molti testi in inglese presenti nella mia libreria.

E tu, che fai nella vita?
Ecco, io sono un copywriter, e anche un direttore creativo, poi insegno in diverse scuole professionali, lavoro al fianco di un pilota del motomondiale e dello stesso pilota ho fondato, insieme ad altre persone, il fan club ufficiale, di quelli seri che attirano iscritti da tutto il mondo, pure dal Giappone, per dire; e sono un musicista, un cantante a dirla tutta, non un vero professionista ma ho comunque pubblicato tre album.

Come da nome, in una pagina 404 ci si imbatte per errore, ma non è una disgrazia. Si tratta di una svista, di un link sbagliato, un refuso, una dimenticanza, cose del genere insomma. Niente di grave, dicevo. 
Quello che più conta, però (e figurati se non ti infilavo un però), è personalizzare la pagina di errore 404 del tuo sito. Anche questo spazio deve essere ben curato affinché diventi utile per chi naviga.