Words hacking: immagini e parole in movimento
Hackerare le parole, il senso è proprio questo. Truccare le parole, raggirare il loro funzionamento, mettiamola così. Lo faccio da anni, con progetti personali e professionali. Alcune parole hackerate sono diventate headline, altre loghi. Insomma, questa attività serve realmente a qualcosa: stimolare la creatività, ad esempio, o raccontare in modo non convenzionale un concetto. Ad esempio, in questo video ho hackerato il termine black hole (buco nero). In cosa consiste un buco nero? Eccolo spiegato con una parola hackerata, un’animazione, ad essere più preciso.
Un’esperienza creativa
Non mi ero mai impegnato in progetti animati, le mie parole hackerate (come quelle presenti nella home page di questo sito) erano solo immagini statiche, niente di più. Poi ho iniziato a vedere il movimento e a sentire l’esigenza di crearlo. O quanto meno provarci.
Ed ecco il perché di questi video animati. Ancora un po’ approssimativi, sicuramente non all’altezza di molti designer che queste cose le fanno da prima di me, e anche meglio.
Ad ogni modo, la mia non è una competizione, è un’esperienza creativa. Uno studio, un percorso, un esercizio per tradurre il presente. L’immagine animate qui sotto, ad esempio, l’ho realizzata lo scorso 31 maggio in occasione del lancio della Crew Dragon, ambizioso progetto di Elon Musk e della sua agenzia spaziale SpaceX.
Ma dicevo, mi sono lanciato in un prodotto nuovo, il movimento, senza avere uno scopo preciso, solo per il gusto di vedere dove ti portano certe idee. Queste, ad esempio, mi hanno portato su YouTube, prima, e ora bramano di finire negli schermi di una mostra. Ci sto ragionando seriamente: una mostra di schermi, con immagini animate e parole hackerate. Words hacking.
Nel frattempo mi tengo in allenamento. Faccio correre le idee dalla carta al monitor, mi piace l’idea che ci sia il pulsante play.
Words hacking, lo spiego meglio
Le parole sono anche qualcos’altro. Un’immagine, o un immaginario. Significato e significante diventano una cosa sola, anche in movimento. Words hacking è un esercizio per stimolare e allenare la creatività. Consiste nel trasformare le parole in un’immagine (possibilmente senza aggiungere segni grafici invadenti) per aumentare la carica emotiva del messaggio.
Come riuscirci? Si deve pensare alla forma delle lettere e non aver paura di alterarla, o di invertire le lettere stesse, strapparle dalle parole, dar loro movimento. Adottare una visione distaccata, cercare gli strati di lettura, cercare le forme, riconoscerle e modificarle senza aggiungere altri segni. Solo il movimento o l’idea stessa di movimento.
La cosa più importante è non aver paura di scrivere parole nuove, pure inesistenti, anche a costo di inventare segni nuovi. Simboli. Come gli ideogrammi cinesi che sono una fusione totale di immagini e parole: sono scrittura, pittura e astrazione concettuale: parole hackerate, per i cinesi è una cosa normale, per noi è cosa nuova. O quasi.
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