Oltre a incantare, interrompere, offendere, rimare e trasportare, le parole hanno anche lo strano potere di fermare un preciso momento. Che siano scritte o raccontate, incise o sussurrate, sono indelebili e impongono un certo ordine ed una precisa misura alle cose. Sono come firme che autenticano gli eventi. Ricordi. Voci lontane.

Che io debba scrivere è cosa di cui sono sicura. C’è in me un desiderio struggente di esprimere la mia vita in una forma duratura. – Christa Wolf

Magari è per questo che certa gente non sa stare in silenzio. Che parla anche a costo di sprecare parole solo per fermare qualche frammento nel tempo, un legame, un istante, un saluto, un ricordo. Per non restare sola. E pensare che su questo pianeta ci sono sette miliardi di abitanti, è difficile credere che possano soffrire di solitudine. Le parole sono una buona medicina. Ecco perché i social network. Perché Twitter, si, si, bastano anche 140 caratteri per sentirsi meno soli. Eccome.

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