Per colpa di qualche font
È importante distinguere gli apostrofi dagli accenti, perché non sono la stessa cosa. È banale dirlo, eppure…
Capita spesso di trovare su riviste, confezioni di prodotti – qualsiasi prodotto – e talvolta anche nei titoli del telegiornale, E’ al posto di È. Questo problema appartiene solo al mondo dello stampatello ed è causato dalla mancanza di alcuni caratteri speciali in un determinato font (o, purtroppo, ad una debolezza grammaticale).
Quando appunto ci si trova a scrivere in maiuscolo e il font non mette a disposizione l’accento, si può ricorrere a qualche scappatoia di fortuna:
- Cambiare la frase: prendendo come esempio il primo verso di questo post, lo si potrebbe riscrivere così: Bisogna distinguere gli apostrofi dagli accenti. A volte basta davvero poco.
- Se si tratta di un manifesto, può bastare un ritocco grafico per aggiungere l’apostrofo mancante – significa che chi scriverà il testo dovrà momentaneamente scriverlo con un errore grammaticale.
Una terza ipotesi, la più drastica, che non amo particolarmente, è quella di cambiare font. È però difficile rinunciare ad un font solo perché manca di un carattere speciale. Anche se quelli più usati hanno quasi sempre tutti i caratteri necessari per scrivere, stampare e pubblicare con serenità e, soprattutto, precisione.
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