Mezzi parenti
Ci sono parenti che incontri solo ai funerali. Quelli, sono i mezzi parenti. Con loro si parla poco e sempre delle stesse cose. Della vita, del tempo che passa, il lavoro, da quant’è che non ci si vede, e i figli. Si fa un breve riassunto di tutto quello che è accaduto tra un funerale e l’altro, insomma. Li si incontra anche ai matrimoni, ogni tanto, ma accade che in qualche modo riescono persino a non presentarsi, talvolta anche per merito degli inviti di nozze che precisano “È gradita la presenza” ma lasciano intendere, tra le righe, “È più gradita la non presenza”. Eppure esistono e respirano, occupano spazi e riempiono silenzi, ma della loro esistenza nulla interessa, nemmeno il legame di sangue, che nella maggior parte dei casi è solo una questione genealogica. I mezzi parenti valgono poco più di semplici conoscenti, sicuramente meno di un qualsiasi amico del bar. E non è sempre così. È anche una questione geografica, e quindi culturale. In alcuni posti basta la parentela anche alla lontana, magari lontanissima, per festeggiare ogni incontro. In altri, invece, si cerca di mantenere una certa distanza di sicurezza. Non si sa bene perché, c’è solo una volontà di delineare per bene i propri territori e di affezionarsi solo a certi amici e certi i parenti, non i mezzi parenti, o i mezzi amici, che grossomodo sono la stessa identica cosa.
Immagine di Marco Morosini
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