Il blocco dello scrittore, e dei sogni.
A volte l’ispirazione non arriva. Di solito accade, cioè non accade, proprio quando ce n’è più bisogno. Non arriva. E allora tocca andarsela a prendere. Ovviamente non c’è qualcuno che ti dice dove andarla a cacciare, devi trovarla e basta. E questa cosa o la capisci o non la capisci, non c’è molto da aggiungere. È come scavare una fossa nel terreno e infilarci il cervello a stagionare. Scavare in profondità, e scendere giù, scendere giù a raccogliere qualcosa che non hai mai visto ma sai che quando la troverai la saprai riconoscere, e sarà come se ti fosse appartenuta da tutto il tempo di una vita.
Come i sogni, che ti appartengono e basta. Anche se sono difficili da ricordare. Ma hanno vita lunga, i sogni, capita che ne fai uno da bambino e dopo vent’anni ancora non te ne sei liberato. Sono cicatrici della memoria, non nella pelle ma nella mente, ma come quelle in superficie, nella carne, te le ricordi finché campi. E da lì non ci scappi. Le cicatrici hanno lo strano potere di ricordarci che il passato è reale*, e i sogni mostrano quei dettagli che ti appartengono solo nel buio, e non li troverai più, mai più. Cercarli è come scavare una fossa nel terreno e infilarci l’anima a stagionare. Scavare in profondità, e scendere giù, scendere giù a raccogliere qualcosa che hai visto in sogno e vorresti riconoscerla nella realtà. Poi se non la riconosci, devi andartela a cercare nella luce e nel buio, e non c’è nessuno che ti dice verso quale orizzonte guardare. E questa cosa o la capisci o non la capisci, non c’è altro da aggiungere.
Per non parlare di quando l’ispirazione arriva e non hai nulla su cui appuntare. Cazzo se odio le volte che succede.
Chiedo venia per il francese, lo sto giusto imparando…
E quando ti svegli, nel cuore della notte, con un’idea geniale, ma sei troppo stanco per alzarti e scriverla, e al mattino non te la ricordi più?
eggià -.-“
L’ispirazione c’è o non c’è. Quando arriva ti travolge, come un fiume in piena… 🙂