Pubblicati da Davide Bertozzi

Sullo scrivere (ancora) a mano

Sbaglierò, ma continuo a lavorare con carta, penna, dizionari, mappe e un sacco di altra roba antiquata e a diffidare delle liste di nomi generate con l’aiuto del computer…. Si conclude così un articolo di Annamaria Testa dedicato al naming, ed inizia, sempre con queste parole, un articolo di Luisa Carrada che parla dell’importanza dello […]

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Lovemarks

I brand raccontano chi sei più di quanto credi. Te li porti addosso e non ne puoi fare a meno. Ti mancano quando non sono con te, e non sono sostituibili. Quasi avessero un’anima. Ecco perché si chiamano lovemarks. Ognuno ha i suoi. Anche chi si definisce no logo. Basta aprire il suo frigorifero, o frugare […]

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I classici e il deserto dei tartari

Non ci sono romanzi belli e non ci sono romanzi brutti. Ci sono se mai romanzi che piacciono e altri che non piacciono. Storie che si divorano in poche ore, e racconti che si abbandonano dopo poche pagine. E poi ci sono i classici. Oh beh, non che si debbano leggere per forza, non sono […]

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Appunti sulla Moleskine di un copywriter

È importante vedere come la gente sceglie i nomi. Non si fa altro di sincero, probabilmente, per tutto il tempo che si campa. Ogni tanto mi imbatto in certe frasi stupende che amo rileggere anche cento volte senza stancarmi del loro fascino. Frasi di cui non saprei di preciso che farmene, se non tenerle con […]

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Lisbeth Salander

Creare un personaggio come Lisbeth Salander è un po’ come scrivere un disco di quelli che escono uno ogni dieci anni. Che ne so, roba da Pink Floyd. E anche Lisbeth la ascolti. Il suono dei suoi passi, pagina dopo pagina, leggero, perché lei è un soffio, un petalo scuro, e forse pesano più i […]

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Notte fonda al circolo Kappa

La sera, al circolo Kappa, anche l’infelicità si fa un po’ più dolce, invece di logorare l’anima pare accarezzare la pelle e soffiare sui mozziconi, quasi volesse tenerli accesi per tutta la notte. Nella sala biliardi c’è chi rimane fino a tardi, fino a quando in strada non c’è più nemmeno il vento, e l’unico […]

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Il padre dei nomi

Milano quel giorno era più bella che mai: c’era poco traffico e poca gente e quella poca che era a spasso sembrava che avesse profonde motivazioni per farlo e un grande amore per la città, turisti e abitanti che fossero. Per scrivere una frase come questa bisogna percepire cose speciali in tutti i segni del […]