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Joss portami a casa.
Perché mi si chiudono gli occhi, mentre guido. E si aprono all’improvviso, mentre sogno. Joss portami a casa. Che in questi giorni non so dove sbattermi, con i ponti che crollano e le strade piene di traffico, scorciatoie scivolose e autostrade in fiamme. Joss portami a casa, che i fari dell’auto che s’avvicinano stanno per investirmi. E non li voglio più vedere, non voglio incrociare il loro sguardo, che poi s’incazzano e mi vengono addosso per davvero. Joss portami via. Mi piace alzare e abbassare il volume mentre sussurri Pillow Talk. Joss qui non c’è mica da scherzare, c’è l’odore sintetico di ospedale e il rumore delle barelle che attraversano le corsie. Odore e rumore di cose troppo severe. Joss. Joss. Joss portami via che non ne voglio più parlare di certe cose, non voglio più leggere e ascoltare. Portami a casa, perché i suoni diventano lontani, sempre più distanti, e i denti si stringono in una morsa feroce. Joss non smettere di cantare che mi sto rilassando, e voglio tornare a casa, da solo. Domani ci provo a sistemare un paio di questioni, ci provo a fare del mio meglio in questo gran casino che urla forte nella mia testa e la sua eco continua a correre per mesi e mesi. I mesi. Joss. Sapessi quanti giorni e quante notti. Con quelle urla. E gli occhi che si aprono all’improvviso, mentre sogno. E si chiudono, mentre guido.

Evocazioni orientali, blues, raggae e rock. Con l’arroganza di Jagger e il soul di Joss Stone. Tutta robaccia da musicisti seri che coesiste in un modo tiepidamente favoloso. SuperHeavy, titolo e artwork da disco heavy metal, e invece, la tracklist scorre lungo il fiume di note di Joss, attraversando atmosfere orientali e il groove del centro America. Dopo l’ascolto rimane un casino in testa che ricorda la bellezza di tutta la musica del mondo, nei suoi colori, suoni e dimensioni. Suona così, SuperHeavy, come il disco del mondo. Lo stesso che Rolling Stone cestina come un album privo di creatività. Punti di vista. Qui ce ne sono tanti, uno per ogni paese del pianeta, uno per ogni genere musicale. Dipende da come sai fartene tesoro, da quanto ti diverti a ballare le sue melodie e con quanta gentilezza rivolgi l’orecchio ai coni dello stereo. E da come misuri la musica, tutta la musica.
In life what you treasure, joy and pleasure it depends on how you measure.