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Le grandi storie ci salveranno.

Pensavo ad un messaggio di Natale da poter scrivere e inviare ai miei clienti. Un messaggio brevissimo capace di racchiudere tutto il senso del mio lavoro e tutto quello che ho intenzione di svolgere l’anno prossimo, dopo queste festività. Una promessa, una sorta di impegno nello scrivere e realizzare campagne pubblicitarie.

Mi occupo di comunicazione, di storie aziendali, e quello che proprio non voglio smettere di fare è chiamarle storie. Ho sempre creduto in questa cosa del raccontare, che è diversa dal descrivere. Quando scrivo company profile o testi di prodotto, odio usare un linguaggio troppo tecnico o virtuosismi lessicali. Odio farlo perché non ce n’è bisogno, o almeno non sempre. Dopo aver visto il video di Volvo con Jan Claude Van Damme ho capito di avere ragione, ho visto la storia di quello spot, quello che si vuole raccontare: un’idea, una certa grandezza, qualcosa di epico. E nell’analizzare molti altri spot usciti quest’anno, da quello Enel con i suoi guerrieri (mio Dio), a quelli di Nutella e Mulino Bianco, ho visto come si fanno sempre più spazio le grandi storie. Che sono poi quelle costruite a puntino attorno a personaggi come Obama e Papa Francesco. Personaggi che sono promesse. E storie, appunto.

Volevo dire tutto questo con pochissime parole, a tutti i clienti che mi chiedono ogni giorno testi che descrivano nel dettaglio i loro prodotti e il valore della propria attività. Ecco una frase per loro e per quelli che ancora non credono a quella promessa, a quella grande storia che aspetta solo di essere raccontata.

Presto le aziende smetteranno di descrivere e inizieranno a raccontare.

Buone feste.

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