Scrittura creativa nel settore bancario: quanto si può osare?
Qualche settimana fa ho tenuto una lezione per Cassa Centrale Banca, un importante Gruppo Bancario Cooperativo. Per scrivere preparare il discorso sono partito proprio dalla domanda “Quanto si può osare con la creatività nel settore bancario?”. Ho cercato di immaginare un limite invalicabile, quello della comunicazione convenzionale, dove tante banche danno ordini al proprio pubblico:
- apri il conto;
- scegli una banca solida;
- scegli la trasparenza;
- entra in [nome banca];
- e bla bla bla.
Che ok, va bene, ci può anche stare. Mi chiedo solo se si possa cambiare registro, o tono. Comunicare diversamente, uscire dalle strade battute e tentare qualcosa di più ironico, irriverente, aggressivo, seducente, qualsiasi cosa, purché differente dal solito.
Insomma erano questi i dubbi su cui ho costruito la lezione. Ci ho ragionato fino a notte fonda, in una stanza del Madison Hotel di Milano, prima di esportare le slide e inviarle alle mie referenti della banca. Il mattino seguente ho raggiunto la sede di Cassa Centrale Banca al quinto piano del Palazzo Feltrinelli Porta Volta (detto anche “Piramidi in vetro di Herzog”), un edificio in vetro e cemento a forma di “prisma allungato” – così almeno è stato definito, da Google.