Perché dovresti usare Midjourney, e qualche dritta per usarlo bene
[Guida aggiornata a Midjourney V7]
Di immagini generate con l’AI ne vediamo ogni giorno, di belle e di brutte, con una predominanza di quelle orribili e imprecise: persone con sei dita, proporzioni sfasate e asimmetrie varie. Senza contare, poi, le immagini di tendenza, che quando escono, come nei casi di action figure e “Studio Ghibli style”, invadono i social. Pure le newsletter. E anche le chat non passano indenne. Vabbè.
È una sorta di Far West digitale, chiunque può creare di tutto, grossomodo. Per la generazione di immagini io ho provato diversi strumenti, partendo un paio di anni fa dalla versione Beta di DALL-E 2 e testando, poi, anche Musavir e Stable Diffusion. Ma solo di Midjourney mi sono innamorato. E anche se all’inizio era soprattutto un “wow, che roba!”, faticavo ad ottenere risultati davvero utili. Semplicemente, non sapevo usarlo. Non che ora riesca a combinarci miracoli, ma dopo un annetto di impegno non nascondo di essere riuscito ad ottenere un certo controllo dello strumento e una certa dimestichezza con lo scrivere i prompt (in inglese, mannaggia).