Il metodo imporgente
Prima o poi ti imbatterai nella storiella sulla differenza tra le cose importanti e quelle cose urgenti. A raccontarla sono spesso persone la cui professione pare impeccabile e perfetta, priva di sbavature e imprevisti, una professione idilliaca, priva pure di clienti che sbraitano e reale come una moneta da tre euro. Queste persone, brave a condividere pensieri e parole da dietro uno schermo, parlano di gestire il tempo e il lavoro secondo i tuoi ritmi e non seguendo quelli di chi ti paga. Perché il tempo è solo tuo, la vita è una sola, al diavolo i clienti e bla bla bla. Tra le frasi top di queste persone che probabilmente vivono in un mondo tutto loro spiccano:
- “impara a gestire il tuo tempo e a dare la precedenza alle cose importanti”;
- “non essere vittima delle urgenze e degli imprevisti”;
- “organizza il tuo lavoro preventivamente”.
Eccetera.
Poi la vita e il lavoro funzionano diversamente. Lo sappiamo bene entrambi, tu ed io. Se poi ti trovi sotto organico, sotto stress, sotto deadline e sotto molte altre cose, i buoni consigli si disperdono nell’etere. Se poi esiste davvero, l’etere.
In questi giorni, sotto Natale, con le ferie in arrivo (non le tue, ovviamente, ma quelle dei tuoi clienti), e con le scadenze che ti rimbombano nella testa, come fai a fare un’accurata selezione tra cose importanti e cose urgenti? Come fai a dare la precedenza alle cose importanti se le stesse cose importanti sono troppe e anche urgenti? Come fai?
In questi giorni, sotto Natale, serve il metodo imporgente, l’unico che permette di svolgere in tempo sia le cose importanti che quelle urgente. Unico compromesso: richiede dalle 9 alle 10 ore di lavoro al giorno. Tutti i giorni. Imporgente. Ricordati questa parola, è sicuramente più vera e credibile di quelle usate da chi pretende di insegnarti a gestire il tempo senza conoscere nulla di te, del tuo mestiere e dei tuoi casini. Imporgente. Variante ammessa: impurgente.