Amazon mi ha fatto un regalo

Ho ricevuto due regali da Amazon. Sì, proprio da Amazon. Cioè, non arrivano direttamente da Jeff Bezos, ma dal social media team di amazon.it. Una cosa davvero carina e, almeno nel mio caso, non convenzionale, ecco perché sono qui a scriverne.

Insomma, ho pensato che qualche riga fosse doverosa, un po’ per ringraziare chi mi ha inviato i due regali, un po’ per analizzare la faccenda da un punto di vista più tecnico, pubblicitario e sociologico.

Amazon: dall’online all’offline, e ritorno

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una campagna pubblicitaria offline di Amazon. In particolare, sono stato colpito da due inserzioni su La Gazzetta Dello Sport. Trovo significativo che un eCommerce di questo calibro spinga la sua comunicazione anche sulla carta. Già, significativo, perché la volontà di uscire dall’online per inoltrarsi nei polverosi media tradizionali implica che la linea di separazione tra digitale e non digitale non è più così netta e distinta come un tempo: le porte di entrambi mondi sono spalancate, e non ci sono dogane o posti di blocco, si entra e si esce senza nemmeno accorgersene. E la pubblicità di Amazon su un quotidiano cartaceo ne è un bellissimo esempio. Significativo, dicevo.

Ad ogni modo, colpito dalle inserzioni – ah, ero al bar a fare colazione, unico momento in cui dedico tempo e attenzione ai giornali stampati – ho scattato due foto, piuttosto bruttine, a dirla tutta, e le ho pubblicate su Twitter. Ecco il tweet:

Manco mezz’ora dopo l’account Amazon Help ha risposto al mio messaggio ponendomi una domanda che, da un punto di vista puramente sociale, descrive quanto per l’azienda sia importante instaurare un rapporto con il pubblico. Anche con uno sconosciuto qualsiasi come me. Quell’account di Amazon ha fatto un passo verso una persona. Sembra una cosa banale, ma in quanti lo fanno?

Beh insomma, c’è stato un breve botta e risposta, che riporto qui sotto, e la conversazione s’è conclusa con un altro passo avanti. 

Pochi giorno dopo ho ricevuto il pensiero, un bel pacco, robusto e pesante – fa sempre piacere quando la confezione ha un certo peso, esprime un senso di consistenza e di impegno, e qui mi viene in mente la confezione di un iPhone, robusta, pesante e massiccia, quasi a giustificare il costo considerevole dello smartphone, ma non sto qui a dilungarmi.

I due regali, il libro Lovemarks di Kevin Roberts e un pacchetto di post-it di Moleskine (un dei miei lovemarks, manco farlo apposta), sono stati graditissimi, fantastici. Ma la cosa che ho apprezzato maggiormente è stato il bigliettino con scritto

per accompagnarti nel tuo bellissimo lavoro, un pensiero dal Social Media Team di amazon.it.

Applausi.

In quanti fanno una cosa del genere? Ma soprattutto, quante realtà così grandi si comportano in questo modo? 

Ancora una volta, è sempre una questione di porte aperte tra i due mondi, digitale e non digitale. 

eCommerce: qualcosa è cambiato

Penso alle botteghe di paese, quelle che amo da morire, quelle in cui i commessi ti coccolano e ringraziano stringendoti la mano.

Penso al gelo di alcuni eCommerce che a malapena scrivono “grazie per l’acquisto” nelle thank you page. Penso a quelli che dicono che i negozi online hanno ucciso il mercato – cosa che non condivido, perché il mercato non è stato ucciso, ma si è evoluto, con tutti i pro e i contro del caso, che forse non abbiamo ancora capito fino in fondo.

Penso ad Amazon che, con questo regalo e quelle simpatiche risposte su Twitter ha annullato la distanza tra digitale e non digitale. Tra online e offline. Tra una stretta di mano e un bigliettino di auguri.

Ecco, mi son sentito una persona, non un cliente.

E se una realtà come Amazon riesce in tale impresa significa che il passo in avanti è davvero importante. Significativo.

Qualcosa sta cambiando e sono i grandi marchi ad insegnarcelo.

PS:

che poi, il fatto che sul bigliettino ci fosse scritto “per accompagnarti nel tuo bellissimo lavoro”, significa che qualcuno s’è informato, spendendo qualche secondo per leggere la mia bio su Twitter; ecco, anche questo gesto è importante: esprime l’intento di voler conoscere davvero il proprio pubblico. Altro che target, buyer personas, età, dati demografici e bla bla bla.