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Nell'incertezza

Nell’incertezza politica si leggono i programmi elettorali e i sondaggi.
Nell’incertezza sul da farsi si leggono gli oroscopi, le notizie dei giornali e i numeri della lotteria.
Nell’incertezza del lavoro si leggono annunci e offerte con speranza e disperazione, voglia, bisogno o ambizione.
Nell’incertezza del tempo si legge il cielo, i suoi colori e le direzioni dei venti, la quantità e la densità delle nuvole, la loro trama che tende o alla panna o al piombo.
Nell’incertezza dell’orario si leggono gli orologi con o senza lancette, i tabelloni alla fermata dell’autobus, le targhette sulle porte dei negozi.

Nell’incertezza su quanto si conosce e quanto non si conosce della vita si cerca di leggere tra le righe, anche quando non c’è davvero niente da leggere, quando non ci sono nemmeno le righe, e le linee, ma solo imponenti discorsi di una certa poesia ed elevazione, e tutto quello che c’è da capire non si nasconde affatto.

Nell’incertezza di ogni giorno si leggono segnali stradali, messaggi pubblicitari e grandi manifesti, si cercano parole di consolazione a domande sempre differenti che alla fine hanno tutte a che fare con il motivo per cui ci troviamo in un posto e spostiamo in un altro.
Si leggono ovunque notizie, orari, segni, preghiere, immagini, paesaggi, situazioni di ogni genere, si codificano apparenze e casualità, distanze e mancanze, così tanto, così a lungo, che capita con incessante severità di non leggere più dentro sé stessi.

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