I battiti del colibrì
Il colibrì è un uccello eccezionale. Non ne ho mai visto uno. Ne ho solo letto e sentito parlare. Seguito qualche documentario. Vola in ogni direzione, su, giù, avanti e pure indietro. Riesce anche a stare immobile a mezz’aria, immobile nello stesso punto con le ali che, in alcuni esemplari, raggiungono gli 80 battiti al secondo. 80 battiti d’ali al secondo. Mentre in un minuto il suo cuore raggiunge i 600 battiti. Seicento. Visto in chiave romantica chissà quanto amore può sprigionare un cuore del genere. Tanto da scoppiare. Scoppiare per davvero, perché il colibrì non vive nemmeno un anno. E mi fa sorridere l’esatto contrario, la tartaruga, che con i suoi 6 battiti cardiaci al minuto, soltanto sei, campa 150 anni. Sempre in chiave romantica, con un pizzico di nostalgia, l’insensibilità della tartaruga genera lunga vita e una solitudine senza fine. Dopo tutto, il colibrì vola e la tartaruga no, e il loro confronto è una strana e infelice metafora della vita.
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