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Momenti sbagliati

Quei momenti in cui non servono parole. In cui le parole non bastano più. E nemmeno i gesti. Quei momenti che di solito hanno a che fare con un certo dolore che s’impossessa di ogni parte del corpo e della memoria. Molti dicono che quando non ci sono parole di conforto la cosa migliore da fare è restare in silenzio. Io non penso sia così. Penso che anche il silenzio sia, in qualche modo, inopportuno. E in quei momenti di strazio fatti di pianti e singhiozzi, non ci sono né parole, né gesti, né silenzi. E questo è quanto.

Quelli che dicono che presto passerà non capiscono proprio un cazzo della situazione. Quelli che dicono “ti capisco” mentono e sbagliano, perché nessuno può conoscere quel dolore, quel dispiacere a cui ognuno, a suo modo, si abbandona. La verità è che il dolore non passerà, non lo farà mai, e il vuoto resterà sempre vuoto, scoperto e abbandonato. La realtà è che i giorni passano comunque, e non ci sono parole, gesti, silenzi, e nemmeno persone che possono capire. Sono momenti sbagliati, sbagliati e basta, sbagliati in ogni loro frangente. E questo è quanto.

Foto di Marco Morosini

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